Convegno 25 marzo 2022
Certo non è frequente vedere un giornalista come Gad Lerner sedersi dietro lo scranno del presidente della Corte di Cassazione. Ma è questo che è avvenuto oggi, 25 marzo, nel più prestigioso ufficio giudiziario, dove giuristi, economisti, politici e sindacalisti si sono incontrati per parlare di salario minimo legale.
Magistratura Democratica e l’Associazione Comma2 Lavoro è dignità hanno insieme organizzato un importante momento di incontro e di scambio di opinioni su un tema molto delicato e sentito dalle lavoratrici e dai lavoratori italiani.
Il Presidente del convegno, il giudice Carlo Sorgi, già presidente della sezione lavoro del Tribunale di Bologna, ha dato prima la parola ad alcuni studiosi (Lisa Dorigatti, Chiara Brusini, Emanuele Menegatti e Michele Raitano) i quali hanno analizzato ed inquadrato l’attuale situazione salariale in Italia e all’estero.
I dati per noi sono sconfortanti.
L’Italia è il paese europeo dove i salari non solo non crescono da decenni, ma sono addirittura diminuiti nel loro reale potere di acquisto; ad aumentare è solo la precarietà! In altri paesi, come la Germania, avviene invece il contrario e il salario minimo legale, introdotto nel 2015, ha contribuito fortemente ad assicurare un circuito virtuoso di tutela retributiva minima, che è tutela di vita e di dignità.
E poi la parola a Gad Lerner e ai suoi “ospiti”, prima fra tutti la senatrice Nunzia Catalfo, già ministra del lavoro nel governo Conte II. È sua la più articolata proposta di legge sul salario minimo legale comunicata alla Presidenza del Senato nell’aprile 2021. Catalfo ha illustrato i punti chiave del suo disegno di legge, ha evidenziato come esso valorizzi la contrattazione collettiva ed ha ribadito che ogni volontà di “affossare” la sua iniziativa non fa altro che creare un vulnus, non solo ai lavoratori ed alle loro tutele, ma anche all’intero sistema economico italiano.
Tutti i qualificati ed interessanti interventi ascoltati oggi non sembrano però aver convinto i tre più grandi sindacati italiani, presenti con Tania Scacchetti per la CGIL, Giulio Romani per la CISL e Tiziana Bocchi per la UIL, i quali hanno manifestato grandi perplessità sull’introduzione del salario minimo legale. Ha loro risposto Il prof. Giovanni Alleva, avvocato e docente ordinario, per molti anni, di diritto del lavoro: l’introduzione del salario minimo legale è diventata una necessità che, peraltro, avrebbe la conseguenza di rafforzare il ruolo del sindacato, messo sempre più in discussione nel corso di questi ultimi anni.
Le conclusioni del convegno, infine, a Rita Sanlorenzo, per Magistratura Democratica e ad Alberto Piccinini, presidente di Comma2: In un periodo in cui le tutele del lavoro perdono sempre di più la loro efficacia, il salario minimo legale non è certo la soluzione di ogni problema, ma può certamente contribuire a dare dignità a milioni di lavoratrici e lavoratori italiani.