Le ricadute occupazionali dell'emergenza sanitaria
PROF. AVV. PIERGIOVANNI ALLEVA
Già Ordinario di Diritto del Lavoro - Università di Ancona
SENATO DELLA REPUBBLICA Commissione Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale Prot. n. 669 Audizione nell'ambito dell'Affare riguardante ricadute occupazionali dell'epidemia da Covid-19, azioni idonee a fronteggiare le situazioni di crisi e necessità di garantire la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro. Atto n. 453 - Roma, 25 giugno 2020 - Link Senato [Registrazione VIDEO]
Quello delle “ricadute occupazionali dell’emergenza sanitaria” è un tema vasto e complesso, che ha, al suo centro, un urgente e drammatico interrogativo, ma che si articola, poi, in problematiche, derivate o di contesto, che evidenziano l’urgenza di penetranti riforme.
L’interrogativo centrale è, sicuramente, il come uscire, senza danni sociali, dall’attuale situazione di “ingessatura” degli esuberi di personale indotti dalle “chiusure” per motivi sanitari e conseguente caduta sia della domanda che dell’offerta nazionale ed internazionale. L’”ingessatura”, necessaria ma anche coraggiosa, è stata quella del puro e semplice divieto di licenziamento, da un lato, e della “universalizzazione”, dall’altra, delle integrazioni salariali, che, con la nuova causale emergenziale “Covid-19” sono state riconosciute a tutti i lavoratori, fossero o meno destinatari, prima, del sistema tradizionale delle integrazioni salariali, o ammortizzatori sociali. Ed anticipiamo subito che questa “universalizzazione”, benché causata da un’emergenza straordinaria, costituisce, comunque, in sé, una conquista sociale e di civiltà, dalla quale non si può e non si deve tornare indietro.